Feltrinelli e la perizia dimenticata

Di Massimo Lippolis
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Giangiacomo Feltrinelli

(Milano 19 giugno 1926 - Segrate 14 marzo 1972)

I più lo ricordano per la storica casa editrice da lui fondata e che ancora oggi porta il suo nome. In realtà occorrerebbe far luce sul suo fervente attivismo politico.

Nel 1945 aderì al Partito Comunista Italiano che sostenne con ingenti somme di denaro. Amico di Fidel Castro, nel 1969, a seguito della strage di Piazza Fontana, temendo un suo coinvolgimento, passò alla clandestinità e nel 1970 fondò il GAP (Gruppo d’Azione Partigiana), un gruppo paramilitare in contrasto con il partito Comunista al quale rimproverava un’eccessiva morbidezza politica.

Il 14 marzo del 1972 salì su un traliccio dell’Enel per collocare una carica esplosiva con l’intento di provocare un black out a Milano, ma qualcosa andò storto. Morì dilaniato. Se l’azione fosse andata in porto la radio clandestina Radio Gap avrebbe diffuso la notizia e le motivazioni dell’attentato. L’azione terroristica era rivolta al congresso del Pci in corso a Milano. Secondo Feltrinelli il partito si stava mostrando troppo indifferente di fronte ai preparativi di un colpo di Stato fascista in Italia.

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Ma veniamo alle Zone d’Ombra. L’editore dunque ufficialmente morì a causa di un incidente mentre stava preparando un attentato dinamitardo. C’è però una perizia medico legale dei professori Gilberto Marubini e Antonio Fornari, mai pubblicata, che getta ombre inquietanti sulla causa della morte. Le ferite sul corpo di Feltrinelli infatti, secondo la perizia, non sarebbero conseguenza di un'esplosione ma di colpi alla testa. Le mani erano intatte con tracce di legacci sui polsi e c’era una ferita al lobo temporale destro, come se avesse ricevuto un pugno o delle percosse.

Le indagini furono coordinate dal capitano dei Carabinieri Pietro Rossi, risultato poi in collegamento con il servizio segreto SID (Servizio Informazioni Difesa). Rossi inoltre dipendeva dalla Divisione Pastrengo di Milano comandata dal Generale Giovambattista Palumbo affiliato alla loggia P2 il cui nome figurava negli elenchi di Villa Wanda a Castiglion Fibocchi.

Il Magistrato incaricato fu in un primo momento Antonio Bevere che poi fu estromesso dal Procuratore capo Enrico De Peppo probabilmente a causa di divergenze politiche, Bevere era apertamente schierato a sinistra, mentre De Peppo era notoriamente uomo di destra. 

Feltrinelli con Fidel Castro

Feltrinelli con Fidel Castro

All’epoca, i giornalisti che tentarono di vederci chiaro sulla morte dell’editore furono processati per diffusione di notizie false e tendenziose, una di queste fu Camilla Cederna.

La sensazione è quella di un intreccio tra politica e servizi segreti e una perizia medico legale dimenticata o quantomeno trascurata.


Massimo Lippolis

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