Il delitto di via Poma trent’anni dopo. Il nuovo libro di Igor Patruno.

304 pag. - armandoeditore.it

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I luoghi, gli uomini e le donne, la famiglia, l’ufficio e i colleghi, le bugie, le verità e i sogni di Simonetta, questo è il libro di Igor Patruno “Il delitto di via Poma trent’anni dopo” (Armando Editore), ma è anche il processo al fidanzato di Simonetta che è servito a mettere dei punti fissi su una drammatica vicenda che ancora oggi grida giustizia.

E’ uno degli omicidi irrisolti più controversi della cronaca italiana, seguito ancora oggi da tanta gente che anche attraverso i social cerca di dare un contributo analitico seguendo le piste che da quel maledetto 7 agosto del 1990 si sono susseguite con clamorosi colpi di scena e ipotesi che però non hanno mai portato a nulla. Allora ecco che l’autore ripercorre questi trent’anni attingendo anche a documenti inediti tenendo sempre presente il lato umano della vittima, una giovane e bella ragazza della periferia romana che sognava una vita semplice.

Ci sono le indagini della polizia, quelle delle ore successive all’omicidio e quelle che hanno riaperto il caso, gli errori e i limiti di un’indagine che non poteva contare sulle tecniche investigative di oggi, le perizie, le testimonianze, gli accusati poi scagionati e i misteri che avvolgono lo stabile nel quale si è consumato l’omicidio. Ancora oggi non abbiamo la certezza dell’arma con il quale l’assassino si è accanito sulla vittima per 29 volte dopo averla colpita sul volto. Ma quelle che non convincono da sempre sono alcune testimonianze perché come scrive Patruno qualcuno ha forse detto la verità ma altri hanno certamente mentito.

E’ chiaro che come in tutti i delitti ci sono dei personaggi principali e ci sono dei sospettati, o almeno quelli che all’inizio erano stati individuati come presunti autori o coautori dell’omicidio a partire da Pietrino Vanacore, il portiere dello stabile, il giovane Federico Valle, nipote dell’ingegnere che abitava all’ultimo piano e Raniero Busco il fidanzato dell’epoca che nel 2007 è stato rinviato a giudizio, condannato in primo grado è stato assolto in Appello e in Cassazione. E proprio durante questi procedimenti, poco prima di essere ascoltato dai giudici come teste, Vanacore si è suicidato.

Igor Patruno - patrunoigo.wordpress.com

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Una storia torbida che Patruno racconta con il suo stile, chiaro ma premuroso, consapevole di rappresentare comunque la storia di una giovane donna semplice ed entusiasta della vita, triste per le delusioni d’amore, pronta a lavorare per pagarsi le vacanze che doveva fare se non fosse stata uccisa. Una ragazza normale appunto che però incontra inconsapevolmente il suo assassino. Come? Quando? Dove? Questo cerca di capire l’autore in questo nuovo libro dopo quello scritto nel 2010 che oggi trova un maggior sviluppo proprio grazie al processo all’ex fidanzato di Simonetta, all’analisi di alcuni documenti e alle carte investigative accuratamente scandagliate.

Sì, vale la pena leggere “Il delitto di via Poma trent’anni dopo”. Vale la pena perché è la storia di una ragazza semplice simile a tante altre ma che l’incontro con il mostro la rende vittima non solo del mostro stesso ma anche dei luoghi, dei personaggi e delle vicende che da quel 7 agosto del 1990 si sono diramate senza trovare una meta, un po’ per la difficoltà del caso, ma è convinzione di tanti, anche per le difficoltà indotte da chi del caso non voleva, e forse non vuole ancora oggi, svelarne la verità. E il motivo potrebbe scaturire anche dalla lettura di questo libro che il papà di Simonetta, Claudio Cesaroni morto nel 2005, avrebbe sicuramente letto contribuendo ad aggiungere il suo parere dato che diceva sempre che l’assassino è nelle carte investigative e non era il solo a crederlo. Ecco in questo libro c’è tutto e leggendolo ci si convince pagina dopo pagina che sarebbe ora di riaprire il caso.

Giovanni Lucifora

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Omicidio De Nitto. Il padre: “Invisibile davanti allo Stato.”

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“La strage continua”. Libro inchiesta sull’omicidio di Mino Pecorelli.